Merisana: la sinergia tra acqua e fuoco
Dalle leggende dolomitiche, i segreti di un simbolismo dimenticato. Conferenza con Laura Ghianda
venerdì 20 gennaio 2023 ore 20:00- sede di Armonia
Merisana
Oggi siamo abituatə a percepire acqua e fuoco come elementi opposti, ma c’è stato un tempo, anche tra i nostri monti, in cui l’uno e l’altro agivano in sinergia come parte di un inscindibile unicum.
Una chiacchierata sulla leggenda di Merisana, su simboli smarriti, su una visione del mondo dimenticata, sulle emozioni, sull’azione e sui tesori che ancora oggi possono indicarci la via per la migliore versione di noi stessə.
Ecco cosa ci racconta Laura Ghianda di questa conferenza che ha studiato per noi come seguito ideale del progetto ” Le anguane: sentinelle delle Acque”. Ci siamo occupate per due anni di acqua e continueremo a farlo, naturalmente come nostro impegno di sensibilizzazione nei confronti di questo elemento così fondamentale, ma il fuoco, beh il fuoco con quel suo ascendere luminoso verso l’alto, avrà molto da dire al nostro mondo nel futuro.
” Se ti dicessi di chiudere gli occhi e immaginare la relazione tra i due elementi “acqua” e “fuoco” è molto probabile che in te si generi la percezione di due opposti, sbaglio?
Come potrebbe essere altrimenti? L’acqua non spegne forse il fuoco? Il fuoco non fa forse evaporare l’acqua?
In effetti, questo tipo di relazione è quella che si racconta sempre, e che proviene da una precisa visione del mondo dove tutto dovrebbe essere suddiviso in due opposti in perenne scontro tra loro.
Una guerra perpetua, praticamente, che dal pensiero greco arriva fino ai nostri giorni, e tramite queste suddivisioni abbiamo letteralmente classificato tutta la realtà: il tutto torna perché osserviamo il mondo dall’interno di questo stesso sistema di narrazione. Ma questo è solo “un” tipo di ordine, non l’unico modo possibile.
Ma forse pochissime persone sanno che non è sempre stato così, né è così oggi ovunque nel mondo. Anzi. Ci sono alcune tracce, leggende, storie, simboli che possono essere capiti solamente cambiando il nostro sguardo.
Già, è proprio di questo che ti voglio parlare.
Scrisse Luciana Percovich nel suo libro Oscure Madri Splendenti (ed. Venexia):
“in una visione “primitiva” l’acqua e il fuoco possono coesistere e sono anzi visti come generatori di vita; in una visione successiva, “civilizzata”, classificatoria, subentra una separazione tra i due, prevale la dicotomia, o è l’uno o è l’altro; o è buono o è cattivo e allora il femminile dragonesco ma creatore comincia a essere associato a un’idea di pericolosità, di disordine. Il contrario di quello che era originariamente. “
La nostra era una terra di culti di acqua e di fuoco. Non è raro che i roghi votivi dell’età del rame sorgessero in associazione a fonti, laghi, torrenti. Il caso più noto è quello della Valcamonica, sede di ritrovamento anche di una placca votiva dove una dea è riconosciuta in associazione alla barca solare.
Dea (Reitia?), barca, sole. Tracce riconoscibili anche nel ricchissimo corpus di leggende dolomitiche, tra le quali spicca quella di Merisana: figlia della regina delle anguane in alcune versioni, regina essa stessa in altre, e quindi essere numinoso connesso alle acque. Ma al contempo figura solare come lo stesso nome tradisce, Merisana, sole del mezzogiorno, un’immagine mitica che richiama analoghi e ahimè semisconosciuti miti solari europei, in particolare la lituana Saule, anch’essa come le “nostrane” viene in una triade solare: Saule, Wakarine, Auzrine come Merisana, Albolina e Soreghina vale a dire mezzogiorno, alba e tramonto.
Spostare l’asse del nostro sguardo in modo da cogliere la sinergia tra acqua e fuoco / acqua e sole, significa anche radicalmente modificare l’influsso che una narrazione dualista ha su di noi ed abbracciare nella nostra vita, così, i doni dell’acqua e del fuoco in relazione sinergica.
La Val di Sole prende il nome da Sulis, anch’essa divinità al contempo di acqua e fuoco come pure era Reitia, per cui il sole nella nostra valle si, c’entra, ma in modo differente da ciò che il nome pare suggerire.
Solo allontanandoci dalle categorizzazioni che conosciamo possiamo porci dinanzi a una visione dove acqua e sole generano vita; dove il sole non rappresenta solamente la luce ma anche il regno della morte; dove le emozioni non sono appannaggio “del femminile” così come il fuoco non si può ridurre a un così definito “maschile”; appare allora una visione che non sarebbe scorretto definire “olistica”, che pesca al passato ma non è tuttavia estinta nel presente e che, soprattutto, può aprire numerose opportunità di cambiamento per il nostro futuro.
A partire dalla storia di Merisana, sarò lieta di accompagnarti in questo viaggio straordinario”
Laura Ghianda
È stata Funzionaria Pedagogica per il Ministero della Giustizia ed è ora autrice, relatrice, tutor e ricercatrice sui temi della visione ciclica, dell’impatto che la stessa può avere sulle nostre vite, sui simboli sopravvissuti nel folklore, sulle culture che ancora oggi mantengono una visione lontana dalla divisione dicotomica. Ha partecipato a importanti realtà di settore in Italia e all’estero, e su queste tematiche ha collaborato con l’Università La Sapienza di Roma. È appena uscito il suo primo libro “Introduzione alla Teasofia- la dea oltre i dualismi”, pubblicato da Psiche2.