Le anguane: sentinelle delle acque
E’ in partenza in questi giorni, ” LE ANGUANE : SENTINELLE DELLE ACQUE” il nuovo progetto di danza, con webinar, conferenze e laboratori in natura che fa parte del progetto più ampio creato nel 2019 “La Natura è il mio Tempio”
Abbiamo fissato come data che a noi è sembrata ideale il 22 marzo 2022 – giornata mondiale dell’acqua.
La nostra associazione si occupa da sempre di studio e sviluppo della persona ed è attiva per la prevenzione fin dall’utero di disarmonie che potrebbero avere ripercussioni nella vita adulta.
Era quindi un passo obbligato passare dalla sensibilizzazione nei confronti della natura in senso lato, a quella nei confronti dell’acqua e alla necessità di proteggerla.
Abbiamo già presentato conferenze sulle acque in vari ambiti con esperti negli anni passati ma senza grande seguito: ora i tempi sono maturi e si rende sempre più indispensabile fare qualcosa, ciascuno nel proprio piccolo, per salvaguardarla.
L’ acqua è l’ elemento fondamentale per la sopravvivenza sulla Terra, che ne è composta per oltre il 70%. Anche per questo la Terra viene chiamata “ il Pianeta Blu” sia per il colore degli oceani che per lo strato di ozono che la protegge dai Raggi solari nocivi. Lo strato dell’ozono permette la Vita di animali e vegetali, che così riescono ad assorbire solo i raggi più benefici del Sole. Il Sole alla particolare distanza in cui si trova dalla Terra, ci permette l’esistenza come la conosciamo perché l’acqua può essere presente in forma liquida. L’acqua è il composto indispensabile per garantire la vita sulla Terra perché tutte le cellule viventi funzionano grazie alla sua presenza.
Il corpo umano è composto praticamente per la stessa percentuale di acqua : circa il 70%, con un’ analogia tra noi e il nostro Pianeta, tanto che fin dall’antichità l’uomo era considerato il microcosmo e l’universo il macrocosmo: teoria alla base di numerose scienze sapienziali antiche, tra cui la psicologia e la medicina.
Fu a partire da Cartesio e dalla sua rigida suddivisione tra res cogitans e res extensa che andò a sancirsi un distacco nefasto dalla natura e dalla ricerca delle analogie tra microcosmo e macrocosmo, nonché dalla considerazione dell’essere umano come un tutt’uno.
Il cambiamento climatico globale è un dato di fatto e andrà ad incidere sullo stato “fisico” dell’acqua che comporterà scioglimento dei ghiacci, innalzamento delle acque e desertificazioni oltre a modifiche delle nostre “acque” interne: la nostra vita non sarà più la stessa.
Purtroppo questo processo è inarrestabile, perché non dipende solo da noi ma da tutto ciò che gira ”intorno” alla Terra, ma può essere rallentato attivando delle buone pratiche e soprattutto riducendo l’emissione di CO2. Come esseri umani abbiamo il dovere di occuparcene per favorire anche il nostro benessere fisico.
Per questo oltre 193 Paesi membri dell’ Onu hanno sottoscritto nel 2015 l’agenda 2030: si tratta di ben 17 obiettivi che questi Paesi si sono impegnati ad onorare per salvaguardare il nostro Pianeta attraverso uno sviluppo sostenibile.
Gli obiettivi 13, 14 e 15 sono quelli a cui cercheremo di contribuire nel nostro piccolo “producendo” spettacoli ed eventi atti a sensibilizzare tutti, grandi e piccini, soprattutto stimolando atteggiamenti riflessivi e rispettosi ma anche restituendo alle persone il potere di “poter incidere” con le loro azioni su ciò che avviene.
Perché non riprendere in mano le arti sapienziali antiche e ricominciare ad avere fiducia nelle preghiere e nelle invocazioni ? Ricontattare l’antico popolo che da sempre abita la Terra e che non è mai scomparso?
Si nascondono naturalmente ai più i deva della Natura. Ma sono confusi, attendono un contatto con il mondo degli umani, attendono che ci si accorga della loro presenza invisibile e sottile.
Un tempo gli esseri umani erano in contatto con tutto ciò che è sottile e invisibile agli occhi. Questo può nuovamente rivelarsi rimanendo in ascolto e tacitando la nostra mente. La meditazione e l’ascolto della natura possono essere buoni metodi per ritornare a sfruttare i nostri poteri ancestrali.
Le anguane al Giardino Guerrieri Gonzaga
Abbiamo avuto l’opportunità di registrare una parte del nostro progetto legato all’ acqua nella splendida cornice del Parco Guerrieri Gonzaga, e ci preme veramente ringraziare il Marchese, la sua gentile famiglia e lo staff che ci ha seguite con competenza.
E’ un parco di rara bellezza con la limonaia più settentrionale d’Italia, grotte, colline e sorgenti oltre agli orti e alle fontane. Ci sono alberi maestosi tra cui un platano ultracentenario attorno a cui ci siamo idealmente strette con il cuore per assaporarne la linfa e i saperi antichi.
“Il grande Platano” è veramente imponente, alto quasi 50 metri con una circonferenza del tronco di oltre 6 e un diametro della chioma di 46 metri. E il laghetto che vedete nel video è molto ben curato, pieno di piante acquatiche e anatre che girano indisturbate nel parco insieme a molti altri uccelli e veloci scoiattoli.
L’acqua proveniente dalla vicina montagna veniva raccolta in questo lago grazie ad una cascata e da esso s’irradiava fin da principio una rete di canaletti apribili in punti strategici per irrorare in modo efficace e veloce l’intero parco. Dal laghetto veniva prelevato anche il ghiaccio da stipare nella ghiacciaia della grotta che ancora oggi si apre tra la vegetazione rigogliosa.
Sigismondo de Moll, che aveva progettato il Parco, aveva prestato attenzione ai diversi ambienti naturali mettendo a dimora piante provenienti anche da paesi lontani, in particolare dal Nord America.
Il parco è molto antico, esisteva già nel 1600 e quando ci cammini o ti fermi a leggere un libro sotto uno dei tanti alberi, puoi immaginare tutte le persone che ne hanno calpestato i vialetti. Vedi grandi dame con abiti eleganti e deliziosi ombrellini parasole camminare tra gli alberi insieme ai loro cavalieri.
Il giardino è nel paese di Villa Lagarina, anche se ben nascosto dalle mura che lo circondano. E’ visitabile sia da soli che con una guida. Sotto trovate il sito dove chiedere informazioni circa gli orari di apertura. Se amate i giardini e venite in Trentino non potete perdervelo.
La nostra fatina quando può parlare dell’acqua è felice e può sembrare un po’ pedante, però vi assicuro è meglio ascoltarla:
se possibile raccogliete l’acqua piovana per innaffiare le piante,
non buttate via l’acqua di cottura delle verdure, che non avrete salato, ma distribuitela alle vostre piante.
spegnete il rubinetto mentre vi lavate i denti, mentre pulite, lavate, vi fate la barba etc.
fatelo controllare quando inizia a perdere così non butterete via tanta sana acqua
controllate quanta acqua scarica il vostro bagno ogni volta: è possibile ridurre la quantità.
Fate partire lavatrice e lavastoviglie a pieno carico
preferite la doccia al bagno quando possibile
dove è possibile, e da noi in Trentino è possibile, bevete l’acqua dell’acquedotto e non quella in bottiglia
L’acqua in bottiglie di plastica che staziona per giorni sotto il sole non è sana. Se deve fare migliaia di chilometri aumenta l’emissione di CO2.
Potete migliorare la qualità della vostra acqua facendole ascoltare della buona musica o semplicemente ringraziandola perché vi disseta. Noi in Armonia per anni abbiamo messo i cartellini con belle parole come:
amore per tutti- grazie- ti voglio bene…e sempre più spesso ultimamente salute per tutti!
La fatina delle Acque è stata disegnata dall’artista Miriana Quattrocchi, che ringraziamo insieme all’associazione Alchemica di Trento, che la ha “selezionata” per noi.